Sono stati definiti in Regione i
criteri di segmentazione delle aree, non solo di Genova ma di tutta la Liguria,
dove hanno sede le aziende colpite da danni diretti e indiretti conseguenti al
crollo di Ponte Morandi.
«Procederemo – spiega l’assessore allo sviluppo economico
Andrea Benveduti – con una mappatura e con una
divisione in quattro aree di impatto, suddivise a loro volta
per categorie merceologiche di impresa. La zona di impatto maggiore, quella limitrofa al Ponte Morandi, sarà più ampia rispetto a quella di sicurezza, attualmente circoscritta dalla Protezione civile. La seconda zona comprenderà Genova città, la terza l’area metropolitana e infine quella più ampia della Liguria, che ricomprenderà quelle attività economiche che hanno subito un danno economico-commerciale collegato, ad esempio, alle difficoltà di mobilità».
Oltre ai danni diretti,
quattro anche le tipologie di danni: diretti e indiretti per lucro cessante, ovvero quelli delle imprese che, a causa del crollo, hanno subito una diminuzione, più o meno rilevante, di profitto; danni con oneri aggiuntivi di trasporto, di personale e di altro tipo.
«Nei prossimi giorni – spiega l’assessore Benveduti –
Liguria Digitale provvederà a mappare digitalmente le imprese danneggiate. Inoltre,
sarà a breve predisposto un modello, scaricabile sul sito della Regione e delle Camere di Commercio,
per la denuncia dei danni subiti. Sempre a breve,
sarà attivato un numero verde dedicato alle imprese che vogliano avere informazioni e chiarimenti».
Il Comune di Genova, nel frattempo, ha reso
operativo nella scuola Caffaro di via Gaz 3 a Genova Certosa un
punto informativo di supporto e informazioni alle imprese e alle attività commerciali e artigianali che nella zona del Ponte Morandi abbiano subito danni. Un secondo point sarà attivato anche a palazzo Tursi, dove sarà presente personale dedicato.