Grappoli d'uva dorati, che tra una decina di giorni saranno pronti per essere vendemmiati: l'annata 2018 dello Sciacchetrà si prospetta davvero buona tra i vigneti delle Cinque Terre.
"Tutto sta procedendo bene, dobbiamo solo sperare che non ci siano eventi atmosferici negativi - commenta
Alessandro Ferrante, presidente CIA Liguria di Levante - Il territorio spezzino è uno dei più caldi d'Italia in questo momento, le temperature sono altissime e sappiamo che non si possono escludere mutamenti repentini che possono anche esporci a grandine o rovesci e di conseguenza danneggiare l'uva. Incrociamo le dita e pensiamo positivo”.
Non bastasse il rischio meteorologico si deve affrontare anche il problema degli ungulati: "L'uva bella è profumata e sugosa è per cinghiali e caprioli, un richiamo fortissimo. - dice Ferrante – Le aziende si sono tutelate come hanno potuto, con recinti aziendali e comprensoriali nelle Cinque Terre. Però questo non basta nè può essere la soluzione: non è pensabile trasformare il nostro territorio in un immenso recinto. Il tema va affrontato con provvedimenti adeguati alla straordinarietà della situazione. Questo problema CIA Liguria l'ha portato all'attenzione del presidente della Regione Toti e dei prefetti e a settembre la porteremo all'attenzione del Governo, perché gli ungulati non possono essere così distruttivi nei confronti degli agricoltori e gli agricoltori non possono non avere strumenti per intervenire".
Al di là delle problematiche tutto è pronto per la vendemmia e la successiva fase di appassimento sui tradizionali graticci o nelle moderne ceste: "Ora c'è solo bisogno di sole, - prosegue Ferrante – poi ci sarà bisogno del sapiente lavoro dei produttori, prima in campo e poi in cantina, per realizzare quel prodotto che viene apprezzato in tutto il mondo". La vendemmia 2018 dovrebbe far dimenticare le ultime due: nel 2016 fu la grandine a rovinare l'uva, mentre lo scorso anno la siccità.