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Alla Spezia Protocollo d'Intesa per la formazione in campo agricolo


CIA, Caritas Diocesana, Aesseffe e Confagricoltura.
Insieme alla Spezia con la voglia di fare della professione agricola la chance di una vita migliore. L'occasione per molte persone oggi purtroppo in difficoltà e per chi vuole dedicarsi all'agricoltura, ma non ne ha al momento strumenti e conoscenze. L’impegno comune è scritto nero su bianco nel Protocollo d’Intesa, firmato nei giorni scorsi nella sede della Caritas dai rappresentanti delle quattro realtà: Don Luca Palei, direttore Caritas Diocesana, Alessandro Ferrante, presidente CIA La Spezia, Renato Oldoini, presidente Confagricoltura Liguria, Antonio Calcagno, direttore Aesseffe Liguria e Viviana Cervia, responsabile La Spezia Aesseffe.
L’obiettivo è quello di formare, creare nuova impresa e dare occupazione nel settore agricolo a persone in difficoltà e agli immigrati, creando una vera e propria rete tra il mondo del volontariato, l’ente di formazione e le associazioni di categoria. Il progetto si propone anche come una nuova occasione di cura e riqualificazione del territorio, vista la grande quantità di terreni abbandonati. E vuole trovare nella Regione Liguria l'interlocutore per accedere ai fondi europei indirizzati alla formazione e al sostegno all'impresa.
“Questo protocollo nasce dalla consapevolezza che insieme è possibile raggiungere migliori risultati e rispondere ai bisogni di tutti: di chi è in difficoltà, delle aziende che hanno bisogno di lavoratori e del territorio che vuole maggiore cura - commenta il presidente spezzino di Cia Alessandro Ferrante - . Non si tratterà di semplici corsi, piuttosto di percorsi, dalla formazione alla possibilità di creare impresa o di trovare un'occupazione nel settore. E’ un’esperienza che ha già dato soddisfazioni e risultati concreti in termini di occupazione con i corsi, promossi in collaborazione alla Caritas, per insegnare agli immigrati come costruire i tradizionali muretti a secco e come dedicarsi all’olivicoltura. La sfida è tradizione e innovazione: queste persone lavoreranno e produrranno in un'ottica di crescita, con uno sguardo al futuro e anche con la voglia di fare impresa, dedicandosi non solo alla produzione ma anche alla trasformazione, alla vendita e alla degustazione dei prodotti locali".




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