A causa delle lungaggini la Liguria rischia di perdere 16 milioni di fondi europei. Così Alessandro Ferrante, presidente di Cia Liguria di Levante, in un'intervista a La Nazione.
" Paradossalmente la tecnologia che avrebbe dovuto snellire le procedure abolendo la documentazione cartacea si sta rivelando l'ostacolo maggiore - spiega Ferrante nell'articolo a firma di Franco Antola - . Il coltivatore che avanzi richiesta di contributo è costretto a districarsi, sul computer, in una giungla di quesiti a cui rispondere. Un'autentica scommessa. Col risultato che l'agricoltore a volte rinuncia o cerca di tirare avanti con le proprie risorse, anticipando i quattrini per gli investimenti, se li ha».
E sì che le cifre dell'ultimo rapporto economico della Camera di Commercio mostrano come l'attività agricola non ha perso del tutto il suo appeal, anche fra i giovani. Crescita impercettibile, certo (1.219 imprese registrate in provincia al 31 dicembre 2017 contro le 1.199 dell'anno precedente) ma comunque dati in rialzo.
«La realtà — denuncia Ferrante a La Nazione — è che a causa dell'incertezza e delle lungaggini che caratterizzano l'erogazione dei fondi europei c'è il pericolo che la Liguria perda 16 milioni di euro perché non è in grado di spenderli. In quel caso i soldi torneranno all'Europa. A fine anno sapremo come è andata a finire".