Danni da ungulati, serve un adeguamento della norma e affrontare il tema di gestione della fauna

Il problema dei danni da ungulati è in continuo aumento. Denunciare non basta più, la situazione è gravissima, servono atti concreti e strumenti normativi adeguati a fronteggiare una nuova condizione.

Sono passati quasi trent’anni dall’emanazione della norma che regola il prelievo venatorio e la tutela della fauna selvatica e nel frattempo si sono profondamente modificate le situazioni, per questo CIA Agricoltori Italiani propone un adeguamento della normativa che affronti il tema della gestione della fauna.

“Non riteniamo più tollerabile questa situazione di grandissimo disagio per l’agricoltura e di vero e proprio allarme anche per le attività ordinarie a partire dalla mobilità - sottolinea Aldo Alberto, presidente CIA Liguria, per questo nella giornata di venerdì 17 maggio presenteremo contemporaneamente alle amministrazioni regionali la nostra proposta di modifica della Legge 157/92. Incontreremo, il presidente regionale Toti e l’assessore regionale all’Agricoltura Mai per chiedere loro di sostenere un’azione di modifica della legge i cui principi ispiratori riteniamo siano capaci di coniugare l’interesse prioritario dell’agricoltura con quello di tutti i cittadini”.

Il titolo della norma “gestione della fauna” sottolinea il cambiamento di approccio: da tutela a gestione,non perché sia venuto meno il tema della tutela della biodiversità e della protezione di alcune specie, ma proprio perché una mancata gestione delle popolazioni ha generato fenomeni di grave squilibrio nella densità di alcune specie.