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Usare in agricoltura le fonti energetiche rinnovabili: l'esempio del Vivaio Barone


Un'azienda virtuosa può fare innovazione e continuare a produrre con qualità spendendo meno ed utilizzando fonti energetiche rinnovabili. L'esempio è il Vivaio Barone di Cipressa, provincia di Imperia, che ha fatto un grande salto in avanti abbandonando la caldaia a gasolio e riscaldando le serre con il pellet.
 
"Questo è stato possibile perché l'azienda Barone non è direttamente sul mare, ma a 300 metri di livello, ed è stata definita in una "zona climatica disagiata, definizione che viene data alle aziende in quota o in zone molto interne"  spiega Gianluigi Nario, agronomo.
 
A seguire il cambiamento da combustibili fossili ad energia rinnovabile è stata CIA Savona, assieme ad AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali, infine Esco Agroenergetica ha certificato il titolo di efficienza energetica e ha concluso un contratto con Barone che utilizzando i certificati bianchi ha coperto integramente i costi dell'investimento sostenuto.
 
"Assieme ad AIEL e a Walter Francescato - dichiara Osvaldo Geddo, direttore CIA Savona - stiamo approfondendo anche uno studio sulle aziende agricole di Albenga finalizzato a rilanciare il conto termico. Si tratta di uno degli incentivi che è stato nuovamente regolamentato dal Ministero e che potrebbe rivelarsi interessante perché favorisce la riconversione di impianti produttivi a energie rinnovabili". 

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