
La crociata contro la cannabis mette in crisi molte aziende. Anche in Liguria.
Sul Secolo XIX un articolo di Francesco Margiocco racconta la vita difficile della cannabis.
Nel 2016 il governo di centrosinistra ne ha autorizzato la coltivazione, ma con una legge, a detta della Cassazione, di «assoluta oscurità». Nel 2025 il governo di centrodestra, con il suo ddl Sicurezza in discussione al Senato, minaccia di farla scomparire. Nel mezzo c'è un settore che in questi nove anni, dall'entrata in vigore della legge, è cresciuto fino a contare oggi, secondo l'associazione Ici, Imprenditori canapa Italia, circa 3 mila aziende e oltre 10 mila operatori stabili, con un volume d'affari sopra i 500 milioni di euro l'anno.
«In Liguria la coltivazione ha attecchito nel Ponente, e ha fatto la fortuna di molti coltivatori. La droga non c'entra niente. La canapa viene in larghissima parte esportata e usata nell'industria cosmetica, alimentare o edilizia, per produrre materiali isolanti», spiega al Secolo XIX, Mariangela Cattaneo, presidente di Cia Agricoltori Imperia.
La Germania, dall'anno scorso, ha una delle leggi più tolleranti sull'uso ricreativo delle droghe: un adulto può averne con sé fino a 25 grammi.
Aldo Alberto non chiede così tanto. Si accontenterebbe di una maggiore chiarezza.
«Qui parliamo di scelte imprenditoriali, niente a che vedere con delinquenti e spacciatori. Siamo i primi a chiedere regole precise. Il guaio è che stanno buttando via tutto», spiega al Secolo XIX il presidente dell'Associazione Florovivaisti Italiani di Cia.
Leggi tutto l'articolo sul Secolo XIX di giovedì 30 settembre.