
In occasione della sua visita in Italia, il
ministro dell'agricoltura canadese Lawrence MacAulay ha incontrato una rappresentanza nazionale di
Cia-Agricoltori Italiani per verificare le possibili azioni comuni a beneficio degli agricoltori nell'ambito del
Ceta, il trattato economico-commerciale che il paese nordamericano ha sottoscritto con l'Unione europea.
A capo della delegazione Cia la responsabile dell’Ufficio internazionale
Cristina Chirico ed il presidente di Cia Liguria
Aldo Alberto, nella sua veste di
delegato per l’internazionalizzazione. Ad accompagnare il ministro MacAuley, invece, l’ambasciatrice del Canada in Italia
Alexandra Bugailiskis, il viceministro
Chris Forbes, il consigliere agricolo dell’Ambasciata del Canada in Italia
Jennifer Fellows ed il presidente del Cereals Canada
Cam Dahl.
«Un incontro importante, che segna il primo passo di una collaborazione con le autorità canadesi che ci auguriamo proficua, e che ha l'obiettivo di agevolare le esportazioni e attivare un ciclo di approfondimenti normativi in materia di export per gli imprenditori agricoli - riferisce Alberto. -
Come Cia abbiamo ribadito l'importanza del Ceta per l'export agricolo, tanto più in un paese con una forte comunità italiana e, più in generale, alla luce della crescente attenzione dei consumatori canadesi per prodotti agroalimentari salubri e di alta qualità. Abbiamo inoltre illustrato l’attività di Cia per facilitare l’accesso dei piccoli e medi produttori associati al mercato canadese, sia in termini di formazione che di eventi di promozione realizzati nell'ultimo triennio tra Vancouver e Toronto».
Il ministro ha sottolineato l’importanza dei mercati aperti per la creazione di valore economico, evidenziando l’importanza del Ceta e i vantaggi per il Made in Italy in termini di aumento dell’export dopo l’applicazione provvisoria, e si è reso disponibile a lavorare congiuntamente. In merito ai punti strategici del trattato, si è reciprocamente enfatizzata, oltre al capitolo dell’
abbattimento dei dazi, anche l’efficacia del
Registro per la tutela delle Indicazioni Geografiche. Il ministro MacAulay ha confermato che si tratta di un sistema aperto in cui potranno si potranno inserire nuove indicazioni geografiche in aggiunta alle 41 italiane già presenti, e proposto un paniere di possibili partnership in materia di innovazione e ricerca in agricoltura.