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Cinque Terre, Ferrante: "Due azioni per combattere l'abbandono dei terreni"


Combattere l'abbandono dei terreni si può e Alessandro Ferrante, presidente CIA Liguria di Levante, sta lavorando proprio su questo con il Parco Cinque Terre.
 
"Per superare il limite dei 100 ettari di superficie di terreno coltivato a Doc, - spiega Ferrante - e per potenziare l'agricoltura delle Cinque Terre ci sono due operazioni che possono essere fatte. La prima è già in atto: la Cooperativa Cinque Terre ha deciso di mettersi a coltivare i terreni recuperati dalla Fondazione Manarola. Quindi non produrrà solo vino ma coltiverà anche l'uva. Questa è un'azione che permetterà alla Cooperativa di recuperare i terreni che i vari consorziati, la cui età media è di 75 anni, pian piano stanno abbandonando".
 
La seconda operazione è l'assegnazione di terreni abbandonati alle aziende che possono gestirli per vent'anni, senza averne la proprietà.
 
"Operazione fondamentale e necessaria - commenta Ferrante - che può davvero dare una svolta. Attraverso l'attuazione del piano del Parco è possibile avere gli strumenti urbanistici tali da poter acquisire i terreni abbandonati, lotti funzionali, come possesso temporaneo per vent'anni e attraverso un bando darli a disposizione degli agricoltori delle Cinque Terre. Trascorsi i vent'anni, se l'operazione è andata bene, si rinnova il possesso. E il proprietario ha un bene valorizzato che è sempre suo". 
 
Ferrante ricorda che già stato un confronto con il Parco delle Cinque Terre su questi argomenti: "Abbiamo fatto considerazioni e siamo d'accordo che solo così potremmo avere un salto sulla quantità produttiva. E' ovvio che la mancanza di un presidente non agevola la situazione. Vincenzo Resasco, presidente facente funzioni, sta facendo un ottimo lavoro, ma serve un presidente nella pienezza dei poteri per dare forza al progetto. Assurdo che questa figuri manchi da più di un anno. Le imprese, soprattutto in zone dove l'agricoltura è difficile, come il Parco delle Cinque Terre, hanno bisogno di enti territoriali che siano pronti a rispondere alle loro necessità. E' un errore grave non nominare nessuno. Ora serve un presidente".
 
 



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