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Peste suina: Cia, Liguria e Piemonte incontrano commissario straordinario Caputo


Un confronto operativo e pragmatico per fronteggiare l’emergenza cinghiali, debellare la peste suina africana e mettere al sicuro la zootecnia Made in Italy, a partire dalle regioni più colpite dalla malattia. Questo lo scopo dell’incontro tra la delegazione di Cia-Agricoltori Italiani di Piemonte e Liguria e il commissario straordinario per la PSA Vincenzo Caputo, che si è tenuto oggi nella sede della Provincia di Alessandria.
Nel corso della riunione, il commissario ha dichiarato l’impegno del governo a eradicare la peste suina attraverso l’abbattimento dei cinghiali dalla zona infetta entro 36 mesi, con l’attività di bioregolatori (cacciatori) che interverranno nelle operazioni. Caputo, inoltre, ha chiesto la collaborazione delle aziende agricole sul fronte della gestione delle carcasse, per superare il problema, anche economico, dello smaltimento. Infine, il nuovo commissario ha chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto a cadenza fissa con le organizzazioni di categoria sul territorio.
 “ Un incontro positivo ma aspettiamo i fatti. Troppe volte abbiamo avuto promesse che non sono state mantenute – commenta Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. C’è bisogno di interventi urgenti di contenimento  e l’utilizzo delle gabbie di cattura sono sicuramente la soluzione ideale. Su questo aspetto il Commissario ha dato la disponibilità ad affrontare il tema con l’Assessore all’Agricoltura, Alessandro Piana, anche per le aree fuori dalla zona rossa.
Abbiamo anche chiesto incontri cadenzati per tenere sotto controllo la situazione, valutando gli effetti delle soluzioni adottare. Interventi che devono tenere conto anche delle diversità dei territori. Un esempio? In Liguria spesso occorre agire vicino ai centri abitati, questo vuol dire mettere in atto strategie anche molto differenti. Su questo aspetto e su tutti gli altri abbiamo confermato al Commissario la nostra massima disponibilità”.  
  “È stato un incontro molto positivo ed estremamente pratico -ha spiegato Gabriele Carenini, responsabile nazionale Cia per la fauna selvatica e presidente Cia Piemonte, a capo della delegazione-. Il commissario Caputo ha chiesto una mano alle organizzazioni agricole e ci siamo subito messi a disposizione, confermando la nostra piena collaborazione a supporto delle azioni del commissario. L’obiettivo, ora, è contenere al massimo il numero degli animali selvatici e sconfiggere la PSA, che mette a serio rischio tutta la zootecnia italiana, soprattutto delle due regioni maggiormente colpite, Piemonte e Liguria, focolai da più di un anno. Non si può più aspettare, bisogna tutelare e sostenere gli allevatori e fare in modo che possano riprendere al più presto l’attività agricola, anche nelle zone soggette a restrizioni”.
“La collaborazione tra struttura commissariale e Confederazione in questo campo è fondamentale -ha aggiunto il presidente nazionale Cristiano Fini-. Cia si batte da anni per una riforma sostanziale della legge 157/92 che affronti efficacemente la questione fauna selvatica e invoca interventi specifici contro la proliferazione dei cinghiali, principale vettore di trasmissione della peste suina. D’altra parte, i numeri parlano chiaro: oltre 2 milioni di ungulati in circolazione, più di 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali, in quattro anni”.



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