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Nuove occasioni per l'olio DOP Riviera Ligure nel Savonese. "La Stampa" fa il punto con Sandro Gagliolo


 Via libera all'olio DOP Riviera Ligure prodotto nel Savonese anche con olive tipiche che non fanno parte della Taggiasca.
La “Stampa” edizione di Savona, in un articolo a firma Maria Gramaglia, fa il punto su come il territorio sta cogliendo la recente revisione del disciplinare, frutto di un lungo iter tra Ministero e Commissione Europea
Come sottolinea Sandro Gagliolo, presidente della Cia Savona, «a oggi solo circa la metà è stata effettivamente certificata, ma è ancora possibile farlo, purché vengano rispettate le caratteristiche previste dal disciplinare».
Il Savonese, rispetto ad altre aree della regione, ha storicamente avuto una partecipazione più limitata alla certificazione Dop. «È un territorio dove si è creduto poco nel marchio — spiega Gagliolo — anche per una questione legata alla composizione varietale: in alcune zone non era presente la quantità minima di Taggiasca richiesta per la certificazione. Di fatto, non si poteva accedere alla Dop».
A cambiare le prospettive è stata la recente revisione del disciplinare, frutto di un lungo iter tra Ministero e Commissione Europea – sottolinea l’articolo -.  Oggi è possibile certificare anche oli prodotti da varietà minori tipiche di aree circoscritte, indicando in etichetta sia la cultivar che la località d'origine. Un cambiamento che ha aperto le porte a territori finora esclusi, come l'entroterra savonese. Un esempio concreto, si cita nell'articolo,  arriva dalla Cooperativa Olivicola di Arnasco, che lo scorso anno ha potuto certificare per la prima volta l'olio da sola Arnasca, varietà storica del comprensorio ingauno.
Leggi tutto l’articolo su “La Stampa” di oggi. 



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