
Doppia calamità naturale per il territorio spezzino, che in questi giorni sembra essere diventato un vero e proprio bersaglio del maltempo.
Sarà la richiesta che nei prossimi giorni arriverà al Governo per ottenere un adeguato risarcimento agli ingenti danni subiti dagli agricoltori del territorio nelle ultime ore.
La grandinata di domenica 12 giugno a Manarola e Riomaggiore ha letteralmente distrutto oltre il cinquanta per cento dell'uva destinata alla produzione del Cinqueterre Sciacchetrà Doc.
Come se non bastasse questa mattina, martedì 14 giugno, una vera e propria "bomba d'acqua", inaspettata e rovinosa, si è abbattuta sulla parte orientale della Spezia, Vezzano Ligure, Arcola, area del Senato di Lerici, San Terenzio e le parti basse di Luni.
"Anche in questo caso, come per le Cinque Terre, chiederemo lo stato di calamità naturale - interviene Alessandro Ferrante, presidente Cia della Spezia - per i danni subiti dagli orticoltori e dai viticoltori di Luni. Già venti giorni fa una grandinata aveva danneggiato i vigneti in Val di Magra e le continue piogge delle ultime settimane stavano compromettendo la stagione vitivinicola. In queste ore stiamo effettuando i dovuti sopralluoghi sul territorio per verificare e documentare adeguatamente la situazione. A questo proposito invito invitiamo tutti gli agricoltori che hanno subito danni dalle piogge di questa mattina e dalla grandinata di domenica scorsa a mettersi in contatto con i nostri uffici di Sarzana - tel. 0187 626642 e-mail:
sp.sarzana@cia.it - e ad inviarci la relativa documentazione anche fotografica".